La potatura delle piante
Consigli utili su come defogliare le piante di cannabis
La potatura delle piante, perché le piante vanno potate.
La potatura delle piante di cannabis è un’attività comune tra i coltivatori per diversi motivi. Ecco alcune ragioni per cui si potano le piante di cannabis:
- Migliora la qualità del raccolto: Potando le piante di cannabis in modo appropriato, è possibile concentrare l’energia della pianta sulla crescita dei fiori e dei tricomi, che contengono i principi attivi come il THC e i terpeni. Rimuovendo foglie e rami in eccesso, si può ottenere una maggiore produzione di fiori densi e di alta qualità.
- Controllare la crescita e la forma della pianta: La potatura permette di gestire la forma e l’altezza delle piante di cannabis. Rimuovendo i rami inferiori o i germogli laterali non sviluppati, si può indirizzare l’energia della pianta verso la crescita dei rami principali e del baldacchino superiore. Questo aiuta a creare una struttura più compatta e uniforme, che favorisce una migliore distribuzione della luce e dell’aria nella coltivazione.
- Aumentare la ventilazione e ridurre l’umidità: Rimuovendo le foglie e i rami che crescono in modo fitto all’interno della pianta, si favorisce una migliore circolazione dell’aria tra i rami e le foglie rimanenti. Ciò può aiutare a prevenire problemi come muffe e malattie causate dall’umidità e dalla mancanza di ventilazione.
- Incrementare la produzione: La potatura selettiva può aumentare la produzione complessiva di cannabis. Rimuovere i rami e i germogli meno sviluppati concentra l’energia della pianta sulle parti più produttive. Inoltre, la potatura può favorire la formazione di nuovi germogli laterali, che possono crescere in fiori più piccoli ma comunque di buona qualità.
- Gestire la coltivazione indoor: Nelle colture indoor, la potatura è spesso utilizzata per controllare l’altezza delle piante e adattarle allo spazio disponibile. Rimuovere i rami superiori può limitare l’altezza e consentire una migliore illuminazione delle parti inferiori della pianta.
È importante notare che la potatura delle piante di cannabis richiede una conoscenza adeguata delle tecniche e dei tempi appropriati per evitare di danneggiare la pianta. È consigliabile informarsi e imparare le migliori pratiche di potatura prima di procedere.

Qual’è il momento migliore per potare la pianta?
La potatura delle piante di cannabis può essere effettuata in diversi momenti durante il ciclo di crescita della pianta. Ecco alcune linee guida generali per la potatura:
- Potatura delle piante giovani: Molti coltivatori iniziano la potatura delle piante di cannabis quando sono ancora giovani, solitamente quando le piante hanno sviluppato dai 3 ai 5 nodi fogliari. In questo momento, si possono rimuovere i germogli laterali o i rami inferiori per concentrare l’energia della pianta sulla crescita dei rami principali.
- Potatura durante la fase vegetativa: Durante la fase vegetativa, le piante di cannabis stanno crescendo attivamente e sviluppando la struttura. È possibile potare per favorire una crescita più uniforme e gestire la forma della pianta. Rimuovere i rami inferiori e le foglie grandi che ombreggiano parti inferiori può favorire una migliore penetrazione della luce e promuovere una crescita più vigorosa nella parte superiore.
- Potatura durante la fase di fioritura: Durante la fase di fioritura, è consigliabile essere più cauti nella potatura per evitare di danneggiare i siti di fioritura. Tuttavia, è possibile rimuovere delicatamente foglie e rami che ostacolano la luce e l’aria tra i fiori. Questo può aiutare a prevenire la formazione di muffe e migliorare la ventilazione.
In generale, è importante ricordare che la potatura delle piante di cannabis dipende anche dal metodo di coltivazione, dalla genetica della pianta e dagli obiettivi del coltivatore. È consigliabile informarsi sulle specifiche esigenze della varietà di cannabis che si sta coltivando e adottare una strategia di potatura che si adatti alle circostanze specifiche.
Potare le piante autofiorenti:
La potatura delle piante autofiorenti richiede una considerazione più attenta rispetto alle varietà di cannabis fotoperiodiche, poiché le piante autofiorenti seguono un ciclo di crescita predefinito che non dipende dal fotoperiodo.
Ecco alcune linee guida da tenere in considerazione per la potatura delle piante autofiorenti:
- Limita la potatura: Poiché le piante autofiorenti hanno un ciclo di vita breve e una crescita rapida, è consigliabile limitare al minimo la potatura. Questo perché la potatura eccessiva potrebbe ridurre il tempo di crescita e la produzione complessiva della pianta. Le piante autofiorenti non hanno il tempo di recuperare completamente dopo una potatura drastica.
- Fai potature leggere: Se desideri potare le piante autofiorenti, fai potature leggere e selettive durante la fase vegetativa iniziale. Rimuovi delicatamente i germogli laterali meno sviluppati o i rami inferiori che potrebbero ostacolare la circolazione dell’aria e la penetrazione della luce.
- Defoglia con cautela: La defogliazione, che consiste nella rimozione di foglie grandi, deve essere eseguita con cautela sulle piante autofiorenti. Rimuovi solo le foglie che sono gravemente danneggiate o che ombreggiano completamente i siti di fioritura. Evita di defogliare eccessivamente, poiché le foglie svolgono un ruolo vitale nella fotosintesi e nell’assimilazione dei nutrienti.
- Utilizza la tecnica del LST (Low-Stress Training): Piuttosto che potare, molti coltivatori preferiscono utilizzare la tecnica del LST per gestire le piante autofiorenti. Questa tecnica prevede l’uso di legature o supporti per piegare con cura i rami principali verso l’esterno, consentendo una migliore esposizione alla luce e promuovendo una crescita orizzontale. Ciò può aiutare a evitare l’ombreggiamento e a stimolare la crescita dei rami laterali.
- Presta attenzione ai tempi di potatura: Poiché le piante autofiorenti hanno un ciclo di crescita più breve, è importante pianificare con attenzione i tempi di potatura. Evita di potare le piante troppo vicino alla fase di fioritura, poiché potrebbe causare uno stress e influire negativamente sulla produzione dei fiori.
In generale, con le piante autofiorenti è preferibile adottare un approccio meno invasivo alla potatura e concentrarsi maggiormente su tecniche come il LST per migliorare la struttura della pianta e la distribuzione della luce. È sempre consigliabile fare riferimento alle specifiche esigenze della varietà di cannabis autofiorente che si sta coltivando per ottenere i migliori risultati.
